Quanta abbondanza di strumenti e di slogan e quanta abbondanza di informazioni che devono supportare la conoscenza. È raro averne il controllo.
Vi ricordate di Waterloo? Ebbene, l’Empereur (che era uno del ‘mestiere’) vantava un servizio di Intelligence e di spie che aveva sempre più migliorato anche grazie alla Serenissima Repubblica di Venezia (quando la conquistò) e che gli doveva consentire di ottenere le informazioni migliori, in tempi brevi e quindi ‘conoscere’ il campo di battaglia.
Ma! C’è sempre un ‘ma’ nella vita.
Ma… non gli arrivarono le informazioni sullo stato di salute del terreno: aveva piovuto tutta la notte e il fango impediva alle artiglierie di manovrare al meglio.
Ma… non sapeva che la nebbia si sarebbe alzata più tardi e quindi non poteva osservare l’area dello scontro, oltretutto la zona era pianeggiante.
Ma… non sapeva che la sua cavalleria stava caricando senza il sostegno della fanteria.
Ecco, come il pregiudizio di sopravvivenza – mi devo occupare non solo dei rischi noti ma soprattutto dei rischi non noti attraverso una Intelligence efficace – ha contribuito, assieme ad altri fattori, alla sconfitta.
Veniamo a tempi più recenti. L’ingorgo di Suez causato da una nave incagliata il 23 di marzo.
Ora, sembra che questo rischio – non è dato ancora sapere la causa: vento, sabbia, errore, avaria …e che altro? – «ad altissimo impatto, raro, non fosse stato previsto nelle analisi di risk assessment». Tutti concentrati «sul rischio politico in quell’area», non considerarono la conseguenza di un incidente della navigazione, comunque da investigare. Basta guardare i tracciati satellitari per accorgersi di «navigazioni nel canale anomale». Le informazioni c’erano, ma… non hanno contribuito a posizionare la ‘conoscenza’ e quindi ad attivare le azioni conseguenti per mitigare il rischio.
Ergo! Non è facile avere le informazioni giuste al momento giusto e non è altrettanto facile avere le competenze adeguate per interpretare le informazioni che consentiranno di arrivare poi alla conoscenza dei fatti e dei luoghi.
Il Pamphlet 2020-2021 vede contributi di Alessandro Scuro, Eugenio Santagata, Angelo Aronica, Attilio Cristiano Vaccaro Belluscio, Aldo Santini, Manuel Di Casoli e Giuseppe Nucci.
È possibile richiedere gratuitamente la versione digitale all’indirizzo segreteria@agatos-syntagma.it